Rifugio Pradut: 2 giorni immersi nelle dolomiti friulane

 


Se desideri vivere un’avventura indimenticabile tra le vette delle Dolomiti Friulane, ti propongo un'escursione di due giorni che ti porterà attraverso panorami mozzafiato, rifugi accoglienti e sentieri storici. Preparati a immergerti nella natura selvaggia e a scoprire luoghi incantati.


Scheda Tecnica

  • Difficoltà: Molto Difficile (Qui la Legenda)
  • Tempo Totale: 9.00 ore 
  • Lunghezza: 25.8km
  • Dislivello: 1.250m
  • Altitudine Massima: 1.730 s.l.m.
  • Sentiero: Strada asfaltata - Strada sterrata - 967 - 961 - 960 - 966
  • Cartografia: Tabacco n°021




Come Arrivarci

Per iniziare questa avventura, dirigiti verso Claut, un incantevole paesino immerso nelle montagne. Poco dopo il paese, troverai un parcheggio sterrato sulla destra gratuito dove lasciare l'auto, qui le indicazioni per Maps.


Lo riconosci anche dalla presenza di una colonnina per pagare il ticket dei parcheggi che si possono trovare dopo questo punto. Lascio qui un'immagine dei prezzi, in caso voleste accorciare un po' la salita.



Giorno 1

Dopo aver lasciato il parcheggio, segui la strada asfaltata che ti porterà fino alla località Lesis, costeggiando sempre il torrente. 


Arrivati a Lesis, continuiamo su strada asfaltata e attraversiamo il ponte.


Subito dopo il ponte troviamo i parcheggi a pagamento e una zona d'erba con qualche tavolo per fare picnic. Questo tratto iniziale ti permette di scaldare i muscoli e abituarti all'ambiente montano.


Subito dopo la zona picnic, sulla destra, incontriamo il primo cartello con le indicazioni per il Rifugio Pradut e iniziamo la salita su sentiero immersi nel bosco.


Non appena raggiungiamo la strada sterrata, decido di abbandonare l'idea di percorrere la salita lungo il sentiero data l'elevata pendenza.


Proseguo in salita lungo la strada sterrata godendomi di più la salita senza dover necessariamente fermarmi ogni 5 passi per riprendere fiato.


Teniamo sempre la sinistra e proseguiamo fino a trovare un incrocio a 4 vie, dove si prosegue dritti. 


Poi la strada fa un tornante verso destra e continuiamo a salire fino ad un secondo tornate che gira a sinistra. 


Ultimo sforzo fino al terzo tornante dove troverete un piccolo parcheggio prima di arrivare al rifugio.


Sbucate fuori dal bosco e vi si apre una vista mozzafiato su tutta la valle.


Di seguito la traccia GPX del primo giorno di escursione:




Il Rifugio

Il Rifugio Pradut, situato a 1.450 metri di altitudine sul versante nord del Monte Resettum, è un gioiello nelle Dolomiti Friulane. Offre viste mozzafiato e ospitalità calorosa. Aperto tutto l'anno, il rifugio è l’ideale per una notte di relax in montagna.


Il costo per un posto letto con trattamento di mezza pensione a persona è pari a:

  • 75€ in camera doppia
  • 70€ in camerone e in camera da 4 posti (Min 3 posti)

*i bambini da 0 a 2 anni non compiuti soggiornano gratuitamente 

*per i bambini di età compresa fra 2 e 5 anni non compiuti il costo è di 35€

*per i per i bambini di età compresa fra 6 e 12 anni non compiuti il costo è 45€.



La mezza pensione include la cena con primo, secondo e contorno, il pernottamento e la colazione il mattino successivo (bevande ed extra esclusi).

Per il pernottamento in Rifugio è necessario:

  • sacco a pelo o sacco lenzuolo obbligatorio 
  • ciabatte per il piano superiore
  • asciugamano
  • effetti personali (dentifricio, sapone ecc.) 

Sfortunatamente non hanno un sito web ufficiale ma solo una pagina Facebook che trovate qui. Consiglio di contattare tramite mail (rifugio.pradut@gmail.com) o telefono (345 828 9307) per confermare prezzi ed effettuare le prenotazioni.


Dopo aver potuto godere del tramonto dal Rifugio, mi sono goduto un'ottima cena accompagnata da un'immancabile boccale di birra.


Il giorno seguente, dopo una colazione abbondante e dopo aver ringraziato per la cortese accoglienza, ripartiamo per la nostra strada.




Giorno 2

Lasciamo il Rifugio Pradut alle spalle e percorriamo la strada sterrata in salita che passa dietro al Rifugio.

Rifugio Pradut


Dopo pochi metri troviamo un cartello sulla sinistra che ci da le indicazioni per Casera Colciavath.


Iniziamo così la salita verso Forcella Baldas, immersi nella natura percorrendo un sentiero di montagna ben segnato.


Scavallata la Forcella Baldas, ci riposiamo, ci godiamo il panorama prima di iniziare l'infinita discesa di oltre 1.200m di dislivello negativo.


Restiamo su sentiero fino ad arrivare alla Casera Colciavath, recentemente restaurata all'esterno.

Casera Colciavath


Dalla Casera ci ricolleghiamo alla strada sterrata e seguiamo le indicazione per il sentiero n.960 in direzione Forcella Clautana.


Proseguiamo in leggera salita lungo la strada sterrata.


Raggiungiamo così Forcella Clautana e l'inizio della strada degli Alpini sulla sinistra lungo il Sentiero n.966.


La strada degli Alpini è a strapiombo, ma sufficientemente larga per farci passare una bicicletta e un pedone. 


La vista lascia senza fiato.


Proseguendo lungo la strada degli Alpini, immersi nel bosco e con un susseguirsi di tornanti, scendiamo rapidamente fino alla Casera Casavento.

Casera Casavento


Qui ci accolgono una mandria di mucche e troviamo una fontana d'acqua: unico punto di rifornimento di tutta l'escursione.


Proseguiamo in un falso piano lungo la strada sterrata, dirigendoci a Pian di Cea.

Pian di Cea

Arrivati a Pian di Cea, continuiamo a seguire la strada sterrata che si tramuta in strada asfaltata e ci riporta a Lesis e poco dopo alla macchina.


Di seguito la traccia GPX del secondo giorno:






Considerazioni Finali

Il percorso è sempre ben segnato e ben tenuto. La cartellonistica lascia un po' a desiderare.

Lungo tutto il percorso c'è solo una fontana a Casera Casavento, pertanto se si intende fare il percorso d'estate si consiglia di portare molta acqua. Al Rifugio non c'è acqua potabile ma potete richiedere delle bottiglie di acqua giusto per arrivare alla Casera Casavento e fare il pieno.

Per il Rifugio consiglio di prenotare per tempo dato che è un rifugio molto conosciuto e gettonato, oltre al fatto che molto spesso le persone arrivano al rifugio in macchina.