La via dell'Acqua a Cison di Valmarino

 


Una passeggiata ad anello che percorrendo l'itinerario della Via dell'Acqua ci condurrà lungo i sentieri del Rio Rujo. Raggiunto il Bosco delle Penne Mozze torneremo indietro in parte per lo stesso percorso per poi deviare e salire fino a Castelbrando.


Scheda Tecnica

  • Difficoltà: Facile (Qui la Legenda)
  • Tempo Totale: 3.00 ore (compresa visita Bosco delle mezze penne)
  • Lunghezza: 7,0km
  • Dislivello: 200m
  • Altitudine Massima: 400 s.l.m. (CastelBrando)
  • Sentiero: semplici indicazioni 
  • Cartografia: Tabacco n°68





Come Arrivare

Il punto di partenza è il borgo di Cison di Valmarino, uno dei borghi più belli d'Italia (e non lo dico io ma la targhetta in piazza Roma). Possiamo parcheggiare la macchina sotto CastelBrando proprio qui.

Parcheggio ai piedi di CastelBrando

La Salita

Dal parcheggio ci incamminiamo prendendo la stradina bianca posta alla fine dei parcheggi che conduce verso il centro di Cison di Valmarino. Arriviamo di fronte alle Case Marian e prendiamo Via Mascagni, superiamo la Chiesa del paese e andiamo a sinistra (Piazza Roma). 

In breve siamo al ponte di pietra (con una magnifica casa in stile) che attraversiamo per giungere in Via Serenissima e dove inizia la Via dell'Acqua (o Via dei Mulini). 

Indicazioni per il sentiero della Via dell'Acqua

Continuiamo lungo la strada asfaltata, passiamo accanto alla casa dell'Associazione "la Via dei Mulini", e poco più in là ecco la mappa del percorso con la prima fontanella.  Procediamo lungo la strada asfaltata che poi diventa lastricata, seguiamo i cartelli di "Camminando per volare" che saranno molto utili per guidare i nostri passi. Giunti a una curva a gomito, giriamo a sinistra abbandonando il lastricato per lo sterrato che quasi subito si immette di nuovo in una via di paese raggiungendo un mulino.

Mulino ad acqua lungo il percorso

Superato il mulino inizia una piccola salitella tra le rocce umide e, raggiunta una scultura di un  corpo di donna, andiamo a sinistra seguendo le indicazioni. Camminiamo in piano lungo una via ben battuta con dell'acqua che scorre lungo una canaletta. 

Foto del sentiero

Tra la vegetazione ecco farsi spazio degli scenari stupendi con acqua che scorre e cascate. Arriviamo ad un ponte di legno con ai lati delle sculture simili a un totem. Poco più in là una casa e delle nuove cascate.

Cascatelle del Rio Rujo

Superiamo queste cascatelle camminando lungo delle passerelle di legno, sempre ben protetti con i loro corrimano.  Subito dopo il sentiero sale ma presenta numerose radici fino ad arrivare nei pressi di alcune panchine (Prato Mazarol). 

Prato Mazarol

La camminata è semplice ed agevole, l'acqua scorre incessante alla nostra sinistra. Raggiungiamo delle effigi in legno di folletti e saliamo tra i sassi. Il percorso diventa piano, con leggere salite, con alcuni ponticelli da passare e alcuni tratti tra le rocce. Ad un certo punto iniziamo a trovare molto fango, l'ambiente è comunque umido. La camminata continua tranquilla, ben presto il fango diventa un po' più duro.  Ecco nuovamente una bella cascata. Superiamo un ponte di legno e arriviamo nei pressi di un imponente albero, la ramificazione delle sue radici è davvero impressionante.  

Grande albero recintato lungo il sentiero

Andiamo avanti lungo il sottobosco e arriviamo in un grande prato, a sinistra un ponte con una sbarra di ferro, mentre più in su un parcheggio e il Bosco delle Penne Mozze


Il Bosco delle Penne Mozze

Inaugurato l'8 ottobre 1972, il Bosco delle "Penne Mozze" è situato in una posizione panoramica delle Prealpi trevigiane a Cison di Valmarino. Si tratta di un memoriale immerso nella natura, che si estende su un’area di oltre 16.000 mq di terreno, nato dall’idea del prof. Mario Altarui di "ricordare con un pianta ed una stele tutti i caduti alpini nati in provincia di Treviso".

Quel sogno si è trasformato in realtà grazie all’entusiasmo ed alla determinazione del Gruppo Alpini di Cison di Valmarino ed a quelli che insieme hanno investito tempo ed energie a costruirlo.

Sul terreno, acquistato nel 1972 e più volte ampliato, sono state messe a dimora le piante, tracciati i sentieri dedicati alle Medaglie d’Oro Alpine Trevigiane, e soprattutto realizzate, ad opera del maestro Simon Benetton oltre 2000 stele in ricordo dei caduti. Ancor oggi percorrere questi sentieri, nella penombra del bosco e accompagnati dal rumore del vicino ruscello, trasmette al visitatore delle emozioni difficilmente descrivibili.

Le stele posizionate tra gli alberi ben rendono l’immagine del sacrificio umano dei nostri militi ed allo stesso tempo l’orgoglio ed il senso della Patria di chi, con amore e dedizione, ha voluto mantenere vivo il ricordo di quel sacrificio.

All’inizio del percorso, nel Piazzale d’ingresso campeggiano gli scudetti delle sei Divisioni Alpine; a destra delle tre penne mozze, simbolo del memoriale, ci sono i "piedi" del monumento alpino di Brunico fatto saltare con atto dinamitardo dai secessionisti altoatesini.

Bosco delle Penne Mozze


La Discesa

Ritorniamo indietro per lo stesso sentiero da cui siamo arrivati fino al Prato al Mazarol (quello dove c'erano le panchine). Attraversiamo il ponte di legno posto sulla canaletta e siamo su Via San Silvestro, oltrepassiamo la chiesetta e andiamo avanti lungo il marciapiede per quasi 500 metri fino a raggiungere la rotonda. Qui svoltiamo a destra in Via Santon Osvaldo e raggiunto l'incrocio a T andiamo a destra in Via Brandolini Brando, in pratica passiamo accanto al campo sportivo. 

Inizia l'ascesa al castello, l'unico tratto veramente in salita di questa nostra camminata. Superiamo la sbarra di ingresso al castello e cammina, cammina ecco la torre d'entrata. 

Come scendere ora? Con la funicolare (la discesa è gratuita) ci ritroviamo nuovamente al parcheggio e di lì alla fine del nostro trekking.


Considerazioni

Il percorso regala più emozioni durante il periodo estivo, con lo scorrere dell'acqua e la luce solare che filtra tra i rami degli alberi. Purtroppo questo tipo di trekking è molto gettonato nelle domeniche estive per cui se volete evitare di trovare troppa gente lungo il sentiero consiglio di andare durante la settimana.